venerdì 5 agosto 2011

SAN RAFFAELE DEL MEDITTERANEO



    I Giovani Comunisti del partito della Rifondazione Comunista di Taranto si schierano contro la costruzione del nuovo polo ospedaliero “San Raffaele del Mediterraneo”. Come tutti sappiamo e leggiamo in questi giorni, la struttura San Raffaele del Mediterraneo è sommersa di debiti,oltre 500 milioni. E' notizia recente che forse tutti questi debiti hanno portato al suicidio del braccio destro di Don Verzè,Mario Cal. Ci chiediamo quindi come una struttura piena di debiti possa seriamente e realmente ristrutturare la sanità pugliese e in particolare quella tarantina? La struttura San Raffaele del Mediterraneo comporterà inoltre la chiusura dei due ospedali pubblici che, pur con molti problemi , ospitano oltre 680 posti letto a fronte dei 580 del San Raffaele. Tuttavia questo non è l'unico punto critico, infatti, mentre la sanità PUBBLICA pugliese è sommersa di debiti, la giunta regionale presieduta da Nicola Vendola stanzia 200 milioni di euro (60 già versati) per l'opera San Raffaele del Mediterraneo con una prima pietra che chissà (speriamo e lotteremo affinchè non accada) quando verrà posta,vista la situazione critica dell'ospedale di don Verzè. Ci chiediamo ancora se è opportuno aumentare ai massimi l'addizionale IRPEF per ripianare i debiti della sanità pugliese (uno dei piu alti in Italia) ed allo stesso tempo spendere 200 milioni di euro per un progetto faraonico. Crediamo che quei 200 milioni di euro possano essere spesi sia in parte per ripianare il debito, sia per migliorare gli ospedali pubblici e non chiudere gli altri 18 ospedali in tutta la regione (3 a Taranto) a causa del suo piano sanità. Dopo il referendum del 12 e 13 giugno,gli italiani hanno deciso che il bene comune non può essere Privatizzato ed il bene comune comprende anche la sanità. Pertanto in difesa degli interessi dei cittadini tutti noi Giovani Comunisti ci schieriamo contro la costruzione del San Raffaele del Mediterraneo, il quale non prevede miglioramenti per i cittadini ma semplicemente diminuirà i posti letto e farà spendere soldi pubblici che secondo noi potrebbero e devono essere destinati a ripianare il debito della sanità pugliese.

I portavoci provinciali

Martino Di Lonardo
Giusy Di Meo